Il Fagiolo Magico

Il Fagiolo magico è l’elaborazione della nota fiaba inglese Jack and the Beanstalk, che narra le vicende di Giacomino e l’Orco malvagio, famoso per la sua frase Ucci, ucci, sento odor di cristianucci!

Da questa fiaba l’autrice Dania Morini e i compositori Alessandro Moro e Giacomo Riggi hanno tratto un’operina teatrale (per Soli, Coro, Voci recitanti e Orchestra) molto coinvolgente e adatta ad essere rappresentata in contesti scolastici o teatrali. I bambini, protagonisti e spettatori di un progetto pensato e scritto appositamente per loro, hanno la possibilità di esprimersi nei diversi linguaggi, non solo in quelli tipicamente artistici come il canto e la recitazione, ma anche in quelli più pratici, come la preparazione delle scenografie, l’organizzazione delle scene, il posizionamento delle luci, la realizzazione delle locandine e degli inviti, ecc.

• Il libro è suddiviso in tre sezioni:

• la prima contiene la fiaba da leggere, ampiamente illustrata tipo fumetto, per permettere ai bambini più piccoli di seguirne autonomamente la trama;

• la seconda contiene la sceneggiatura, cioè il copione con tutti i dialoghi e le didascalie, pronto per la messa in scena; la terza contiene la riduzione per Pianoforte e Canto di tutte le musiche di scena.

• Il CD allegato riporta la fiaba integrale recitata e cantata con accompagnamento d’Orchestra, oltre a tutte le basi strumentali eseguite dall’Orchestra, utili a chi volesse rappresentare l’opera pur non disponendo di un gruppo strumentale. In alternativa, si può acquistare la versione mista con File digitali fruibili tramite App Progetti Sonori.

Il Fagiolo magico è un progetto che, se realizzato a scuola, offre agli insegnanti l’opportunità di raggiungere tutti quegli obiettivi relativi all’espressività vocale e corporea, alle capacità percettive, mnemoniche e di rielaborazione difficilmente raggiungibili con materie curriculari. Se realizzato in teatro, offre anche l’opportunità al teatro stesso di essere più vicino al mondo dell’infanzia e di calarsi in quel ruolo, troppo spesso trascurato, di ente educativo oltre che culturale.